martedì, ottobre 11, 2005

4. Dio o Dei?

L’ Atra Hasis parla non solamente della creazione dell’uomo(nella Bibbia è la Genesi), ma anche dell’epopea di Gilgamesh (nella Bibbia è il diluvio universale) e di Sodoma e Gomorra(nella Bibbia idem); c’è però ,tra i due testi, una differenza sostanziale: la Bibbia è improntata su un’idolatria monoteista, l’ Atra Hasis politeista.

Partendo dalla creazione dell’uomo come descritta nella Bibbia si legge:
-“e Dio(Elohim) disse:” . Genesi 1, 26.

-Nell’ Atra Hasis invece troviamo diverse divinità impegnate in molti ruoli: un dio chiamato Enki impartisce le direttive ed è coadiuvato da una dea il cui nome, Ninti, in sumero vuole dire “signora della costola/signora vita:
-“Mescola in una noce l' argilla e plasmala, Io procurerò giovani dei che la lavoreranno al giusto punto”.

Per quanto letto nell’ Atra Hasis tutto è chiaro, gli dei sono più di uno.
Nella Bibbia invece è uno solo… ma siamo sicuri?
Prima stranezza della Bibbia: il verbo “facciamo” è plurale. A chi si rivolgeva Dio quando decise di creare l’uomo?
Qualcuno potrebbe osservare che magari chi ha tradotto la Bibbia dall’ebraico abbia usato il plurale maiestatis… d’accordo.
Secondo: perché allora scrivere anche il termine “Elohim” (scritto sempre quando non espressamente usato “Yahweh” per riferirsi a Dio).
Nello specifico “Elohim” è il plurale di “El” ossia “il Signore”,un fatto questo ben noto dai teologi, ma i fedeli sono sempre stati lasciati all’oscuro di questo straordinario particolare..
La bibbia è stata tradotta male per evidenti difficoltà linguistiche o volutamente?

Se ci domandiamo poi qual’era lo scopo della creazione del genere umano, la Bibbia si limita a dire che prima:
-“non c’era l’uomo a coltivare il suolo”. (Genesi 2, 5.)
L’ Atra Hasis invece offre ulteriori dettagli:
-“ quando gli dei si affannavano a lavorare e sopportavano la fatica, grande era la fatica degli dei, pesante il loro lavoro e immensa la pena.”
Il racconto poi narra di come gli dei si ribellarono a Enlil, il loro capo(fratello di Enki). Fu allora che Anu, padre assoluto di tutti gli dei, scese sulla terra per trovare una soluzione, che venne suggerita da Enki:
-“mentre è con noi la dea della nascita,che crei un operaio primitivo e sia lui a portare il peso, sia lui a fare il lavoro degli dei”.
Non starò adesso a discutere di come materialmente, scientificamente, sia stato creato l’uomo, ma mi viene qualche dubbio sul fatto di discendere da un pezzo di argilla nel quale Dio ha soffiato la vita(Genesi 2, 7)… ripeto che quello che penso è che la Bibbia sia stata tradotta volutamente in un certo modo(magari ne riparliamo qualche capitolo più in là ..[ndr] ).

La Bibbia e l’ Atra Hasis dunque, parlano delle stesse identiche cose, gli argomenti salienti sono i medesimi. Le uniche diversità sono solo teologiche: nei testi antichi il genere umano risulta creato a immagine e somiglianza non di Dio ma di dei.
Dovremmo allora renderci conto che siamo colpevoli di pregiudizi quando definiamo “miti” o “leggende” quello che da 6000 anni è scritto su tavole di argilla, mentre prendiamo per realtà storica ciò che ci viene detto nella Genesi.
D’altra parte la Bibbia viene tradotta in italiano dall’ebraico in moltissime versioni (io ho preso le citazioni dell’articolo nel testo ufficiale CEI edito da Piemme); ma se anche qualcuno è in grado di leggerla in lingua originale, cosa si trova davanti?
È assodato che furono i vescovi dei primi concili a decidere quali testi andassero accolti e quali no nel redigere la Bibbia. Infatti i 39 libri che formano l’Antico Testamento sono il risultato di un lungo processo di scrematura e di revisione dei sacri libri.
Il libro della Genesi(2500 anni fa) è sicuramente tratto da testi molto più antichi (forse proprio l’ Atra Hasis sumero. Documentati gli incontri tra ebrei e babilonesi nell’ esodo proprio degli ebrei..)
Le contraddizioni della Bibbia sono innumerevoli: il tenero e compassionevole Dio del Nuovo Testamento contrasta enormemente col Dio collerico e vendicativo dell’ Antico Testamento.
Ad esempio in Genesi 6, 5-7: “Vide il Signore che la malvagità degli uomini sulla terra era grande e il loro cuore era colmo di male; il Signore si pentì di aver fatto l’uomo, se ne dolse e disse: sterminerò l’uomo che ho creato perché sono pentito di averli fatti”.
Qui abbiamo un Dio, che si presume sovrannaturale, che esprime rabbia e si dimostra spietato.
Inoltre nei racconti di Sodoma e Gomorra Dio ha addirittura bisogno di discendere fisicamente nelle città per valutare la situazione. Poi, invece di mostrarsi sul piano spirituale e vaporizzare le persone con un cenno della mano, ricorre a mezzi fisici(zolfo ardente e fumo) per distruggere tutto. È un Dio che stando alla Bibbia dopo l’ esodo ha personalmente aiutato gli Israeliti a conquistare terre e a eliminare i nemici.
Pertanto è un mito che il Dio dell’antico Testamento sia lo stesso Dio, misericordioso, descritto in quello Nuovo. Perché è nato un mito del genere? Stando all’insegnamento religioso che si rifà alla Bibbia può esserci un UNICO DIO SPIRITUALE. La verità ci indica però un Dio che cammina e parla, che ha emozioni come l’ira e il piacere, che si batte, che non è onnisciente ,ma duro, crudele, intollerante. Un Dio che esercita FISICAMENTE il suo potere.

martedì, settembre 27, 2005

3. L'Eredità dei Sumeri

Nella civiltà sumerica possiamo riconoscere moltissime delle istituzioni proprie delle nostra “moderna” civiltà; le prime scuole, il sistema legislativo,il primo sistema di scrittura, la ruota , la medicina, la chirurgia, la prima moneta,la matematica e la cosmologia erano tutte sumere. E proprio dai sumeri i babilonesi ereditarono il loro immenso sapere affinandolo ed ampliandolo. I sumeri furono i primi a lavorare la stagno e il rame. In particolare il primo, difficilissimo da lavorare, richiede tecniche avanzatissime per essere estratto dalla cassiterite. Come avevano i sumeri queste conoscenze avanzate?
In drastico contrasto con il periodo buio intercorso tra Tolomeo e Copernico, i sumeri sapevano con chiarezza che la terra girava intorno al sole, e che i pianeti si muovevano mentre le stelle rimanevano fisse. I documenti indicano che i sumeri conoscevano già i pianeti del sistema solare molto prima che li scoprisse l’ astronomia moderna.
In molte tavolette compare un astro a forma indiscutibilmente di stella (il sole) e attorno ad esso undici corpi celesti. (Fig.3-4).





I pianeti del sistema solare sono nove , ad essi è stata aggiunta la luna(11°astro); la terra viene indicata come già appartenente alla classe degli altri pianeti.
Quello che sconcerta è che questi popoli conoscevano già Urano (scoperto nel 1781), Nettuno (1846) e Plutone (1930) invisibili a occhio nudo.
Già ma il decimo qual’era? Semplicemente era Nibiru!

Tirando le somme le ipotesi possono essere due:
O i sumeri disponevano di telescopi e altri mezzi e tecnologie di tipo moderno, oppure “qualcun altro” ha raccontato loro dell’ esistenza di quei pianeti.
Oppure entrambe!
Il popolo di sumer scriveva che la loro civiltà, la loro vita, era un “dono degli Dei”.
Questi dei erano descritti con la parola annunaki (AN.UNNA.KI.) il cui significato letterale è “coloro che vennero dal cielo sulla terra”.
Furono questi Dei a raccontare ai sumeri come era nato il nostro pianeta?
Da dove venivano questi Dei e perché erano considerati tali? Tenendo a mente l’esempio del “Cargo Cult” del primo capitolo la risposta a me sembra chiara..
Ma questo non è tutto, i sumeri sapevano molto altro e probabilmente lo hanno scritto nell’ Atra-Hasis, testo antichissimo che dedica cento righe alla creazione del genere umano fornendo molti più particolari di quanti non ce ne dia la Genesi.

giovedì, settembre 22, 2005

2. L' epica della creazione

Negli ultimi 100 anni, decine di migliaia di tavolette d’ argilla sono state riportate alla luce da scavi archeologici nell’antica mesopotamia (attuale Iraq).
Risalgono a 6000 anni fa e contengono moltissime informazioni che riguardano le prime civiltà, tutte credenti in una molteplicità di Dei. Tra queste tavole buona parte sono di un testo epico babilonese noto come Enuma Elish .
Questo racconto narra la battaglia tra due divinità babilonesi di nome Marduk e Tiamat; il primo è il più importante tra gli Dei babilonesi, il secondo è la vittima dell’ira devastante di Marduk.
Per l’occhio poco attento questo non è altro che il racconto di una battaglia come tante altre, per questo l’Enuma Elish è stato sempre bollato come un fantasioso resoconto di uno scontro cosmico tra il bene e il male, ma gli studiosi sanno che i racconti babilonesi sono versioni politicizzate di documenti originali di Sumeri (quindi molto più antichi).
Nel 1976 però uno studioso esperto in lingue mediorientali, Zecharia Sitchin, avanzò l’ipotesi che l’Enuma Elish fosse un’ epica cosmologica che descriveva in modo particolareggiato la formazione dell’universo così come avvenne 4,6 miliardi di anni fa!
Sitchin si rese conto che i riferimenti agli Dei erano in effetti riferimenti a “pianeti” , che il termine “venti” poteva essere letto come “satelliti” e che il ruolo di Marduk nel racconto corrispondeva a quello di un pianeta conosciuto dai sumeri come “Nibiru”.
L’epica babilonese comincia così :­ -“Enuma elish la nabu sham amu”-“quando nell’alto il cielo non aveva un nome […]” poi elenca gli Dei generati da AP.SU. (il Sole) con descrizioni che corrispondono in modo incredibile alle caratteristiche dei pianeti del nostro sistema solare. Poi “nel cuore del profondo”, un nuovo e più potente Dio, chiamato Marduk, venne creato.
Marduk viene inteso da Sitchin come un pianeta vagante il cui corso indica un moto orario ed un’orbita ellittica estremamente ampia che entrò nel nostro nascente sistema solare in rotta di collisione con un pianeta ricco di acqua chiamato Tiamat.
“ Tiamat e Marduk, il più saggio tra gli Dei, avanzarono l’uno contro l’altro; si preparavano a un duello, si avvicinavano alla battaglia. (Fig.1)

Mk: Marduk; G: Giove; T: Tiamat; Mr: Marte


“Il Signore distese la sua rete per avvilupparla; il vento del male, che gli stava dietro, le scatenò contro. Egli scagliò una freccia che le dilaniò il ventre penetrò nelle sue viscere e le aprì il ventre[…]. Una volta uccisa Tiamat, la guida , la sua banda fu dispersa, distrutta la sua schiera. Gli Dei che marciavano al suo fianco batterono in ritirata ma gettati nella rete, essi si ritrovarono prigionieri per sempre, così strettamente avvinti , essi non potevano scappare.” (Fig.2)


Mk: Marduk; G: Giove; K: Kingu; Mr: Marte; Tr: Terra


Il pianeta Tiamat venne così estinto, ma l’atto della creazione non era ancora terminato. Infatti Marduk\Nibiru fu preso nell’orbita del sole e destinato a tornare in eterno sul luogo della battaglia celeste con Tiamat. Al primo incontro i satelliti\venti di Marduk si erano proiettati contro Tiamat ma un’ orbita dopo Marduk stesso entrò in collisione con quello che rimaneva di Tiamat.

“il Signore si fermò a vedere il suo corpo senza vita. Ingegnosamente concepì un piano per dividere il mostro. Quindi l’ aprì in due parti come si fa con un mitilo. Il signore calpestò la parte posteriore di Tiamat; con la sua arma gli tagliò di netto il cranio. L’altra metà di lei egli innalzò come un paravento nei cieli; schiacciatala, piegò la sua coda fino a formare la grande fascia simile a un bracciale posto a guardia dei cieli”.

Nell’ arco di due orbite il pianeta Marduk\Nibiru aveva quindi creato sia i cieli (la fascia di asteroidi) sia la Terra, la luna e le comete.
Come fa presente Sitchin questo corrisponde al giorno primo e al giorno secondo del libro biblico della Genesi.

Confrontando la Genesi con questo testo epico ci si accorge di come i due “libri” cerchino di divulgare l’operato di un Dio.
Le analogie sono moltissime ma la Genesi attribuisce tutto il creato a un Dio fisico, reale, (a nostra immagine e somiglianza) da sempre immaginato come il “nostro” Dio intento a organizzare l’universo quasi fosse un grande giostraio che crea e disfa a suo piacimento, mettendo pianeti e vita dove vuole, creando dove prima c’era il nulla, il vuoto, il buio(così all’incirca me l’ ho figurato io.. ).
L’ Enuma Elish (anche nota come epica della creazione) invece potrebbe essere interpretata come il più antico documento di origine sumera sorretto da valide credenziali scientifiche?

Chi volesse credere a quello descritto poco sopra, dovrà a questo punto porsi una domanda: visto che l’Enuma Elish è un testo babilonese scritto 6000 anni fa, come facevano i babilonesi a sapere quello che era successo 3,4 miliardi di anni prima?